Kupa Tra Slovenia e Croazia (già pubblicato in Fly Line Speciale Itinerari 2001) Marco Sportelli
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Comunque
non sono il solo ad ammettere di coinvolgermi a tal punto:
Ci crediamo degli esseri tanto evoluti ma basta un istinto primario od atavico per perdere la nostra razionalità e le attività legate al perpetuarsi della specie, riproduzione ed alimentazione, sono certamente le più radicate in noi. Quello che invece non sono mai riuscito a spiegarmi è il motivo per cui per me una esclude l’altra. Più precisamente devo confessare che l’interesse verso le altre donne, subisce una flessione nei periodi in cui mi concentro sulla pesca. Mia moglie credo sia perfettamente a conoscenza di ciò ed immagino sia l’unica spiegazione per cui accetta con tanto stoicismo le mie zingarate piscatorie. Itinerario: Chi è già in Slovenia consideri che dista circa 100 km dall’Unec o 70 dal Krka, passando in entrambi i casi per Kocevje. Provenendo invece dall’Italia e passato Trieste si prosegue fino a Rijeka dove s’imbocca l’autostrada per Zagabria. Dopo 40 km si esce per Delnice e si prosegue per Brod Na Kupi, rintracciabile su qualsiasi cartina stradale della zona. Questo piccolo paese sorge sulla riva Croata del fiume. Oltre al ponte, presidiato dai doganieri, il borgo prosegue con qualche casa in territorio Sloveno. Non so cosa abbia significato per gli abitanti del luogo lo scisma dell’ex Jugoslavia, ma ora che le acque si sono chetate, in apparenza tutto sembra tornato normale. Il confine che corre lungo il fiume appare più simbolico che altro. A parte il presidio di cui ho appena detto, vari ponti o passerelle che collegano le due rive permettendo di cambiare stato ripetutamente, anche in auto, senza incontrare cancelli, recinzioni e men che meno doganieri. La stessa gestione alieutica è affidata ad un pool misto d’associazioni di pesca Slovene e Croate.
Logistica.
Un ottimo motivo per passare qualche giorno su questo fiume è la cifra
accettabile richiesta per i permessi. Con 100 Kuna (circa 26000 Lire) è
possibile pescare in oltre 40km di Kupa,
La
pesca.
Sulla pesca non
approfondisco, nulla è più triste del privarsi del gusto della scoperta;
passino delle linee guida, sono come delle foto a corredo di un articolo: idee
od immagini che verranno liberamente rielaborate dalla nostra mente, ma un
resoconto dettagliato, in cui tutte le situazioni sono prese in considerazione,
è come un itinerario in videocassetta, quando poi andate veramente sul posto il
massimo dell’entusiasmo che riuscite ad esprimere è “Ah ecco, è proprio
così!”. L’emozione che si prova quando ci si avvicina ad un fiume nuovo è
smorzata, l’esperienza sa di
déjà-vu.
E poi queste letture sono noiose, di peggio esistono solo quegli articoli che
parlano di dressing.
In linea di massima si tratta di un fiume di fondovalle a gradiente modesto, guadabile con bassi livelli e popolato in prevalenza da temoli di media pezzatura. Risalendo verso le sorgenti il gradiente aumenta, la conformazione è più torrentizia, diminuisce il temolo ma ne aumenta la taglia, mentre è sempre più importante la presenza della trota. Non lasciatevi demoralizzare dalla dimensione delle catture, qualche bel pesce salta sempre fuori. Per regolamento è ammessa solo la pesca a mosca ed in particolare, in quasi tutto il tratto a monte di Brod Na Kupi, solo la mosca secca. Il periodo di pesca si protrae dal primo Aprile al quindici Ottobre. Nel Kupica invece vige il No-Kill assoluto ed è presente una popolazione di temoli di taglia discreta. Passiamo adesso al peggio: le mosche. Consigliare degli artificiali per questo itinerario corrisponde a proporre mosche da temolo e quando si parla di temolo, si sa, i consigli lasciano il tempo che trovano.
Merita
di essere citata a tal proposito la dissertazione che De Boisset fa nel suo
L’ombre,
poisson de sport sulla scelta
della mosca:
“rispetto
alla trota, per il temolo il problema è, nello stesso tempo, molto più
semplice e molto più complesso. E se non temessi di essere considerato
un amante del paradosso, potrei quasi dirvi: Per scegliere una buona mosca da
temolo aprite la scatola, e ad occhi chiusi
prendetene una a caso”.
Concordo
pienamente con la sua asserzione purché quella scatola sia piena di modelli di
provata efficacia, non che sia importante per il pesce ma sicuramente lo è per
il pescatore. Col temolo il CDC è d’obbligo e da quando è entrato in auge ci si è sbizzarriti nel creare un infinità di
modelli dedicati alla sua pesca. Voglio trasgredire a questa regola proponendovi
uno spinner, montato su ami dal 18 al 22, che, udite, udite, è tutto in collo
di gallo. Quando dico in giro che compro ancora colli di gallo i miei
interlocutori mi guardano come un troglodita e con la puzza sotto il naso
si scherniscono “Ma io uso solo CDC!”. La costruzione a parte la taglia non
presenta particolarità,
Istruzioni
per l’uso: la sua efficacia è proporzionale alla sua visibilità;
- ovvero se la lanciate e non riuscite a seguirla avete sbagliato tempo e
luogo;
-
ovvero estremamente efficace nelle piane di acqua uniforme, durante il
periodo autunnale, quando con bassi livelli e fondali tendenti allo scuro
diventa, a dispetto della taglia, particolarmente visibile;
- ovvero il massimo per la pesca al temolo.
Molto
spesso i nostri pesci, che conoscono a memoria tutti i cataloghi di mosche in
commercio, le preferiscono a quelle in CDC. Che non si ricordino più di quelle
classiche? Il secondo artificiale completa il primo, intanto perché utilizza in abbondanza CDC e poi perché dedicato ad acque particolarmente mosse. E’ un imitazione di “qualcosottero” allo stadio d’emergente. Io non so cosa rappresenti ma i temoli, vista la determinazione con cui lo prendono, sicuramente si. Per essere sincero non ne conosco neppure il nome, l’ho sempre chiamata “la mosca del Presidente” in virtù del fatto che mi fu fatta conoscere da chi ricopriva a quei tempi la carica al club. Quello che vi posso dire è come si costruisce:
-
né più né meno di tutte le altre mosche del presidente.
Scherzi
a parte, il montaggio, per chi abbia pratica col pelo di cervo è semplice,
anche qui l’unica difficoltà è data dalla taglia.
Generalmente
la monto su amo Grub, dal 14 al 20, riducendo progressivamente la taglia in
pesca in funzione della corrente. La prima fase di costruzione consiste nel
creare un corpo in pelo di cervo rasato naturale o rosso. Per semplificare il
montaggio di questi piccoli corpi ed economizzare il pelo vi consiglio di
bloccare con due giri di filo il ciuffo di cervo a solo pochi millimetri dalla
sua estremità e senza lasciare al presa delle dita tagliare con le forbici alla
stessa distanza dal lato opposto, solo ora lasciate che le fibre, non più
lunghe di 4-5mm, ruotino liberamente sul gambo dell’amo. In questo modo con un
sol ciuffo riusciremo a ripetere l’operazione diverse volte fino a quando,
ormai troppo vicino alle punte, le setole non avendo più le loro
caratteristiche saranno da scartare. Finito
il montaggio si annoda e taglia il filo, sì rasa come da foto avendo
l’accortezza di realizzare corpi più corti col cervo rosso. Rimontata sul
morsetto si aggiunge un ciuffo corposo di CDC bianco o se avete qualche remora
ed una buona vista potete optare per il grigio-bruno naturale. Un altro piccolo
consiglio sul montaggio del CDC: invece di una grossa quantità di
Vedendola scendere la corrente, lottando contro le onde senza mai affondare ma anzi mantenendo sempre il ciuffo bianco ben esposto in verticale e solo il corpo rosso semi-sommerso mi viene da cambiarle il nome: Luna Rossa Le wet flies, come già detto, non sono ammesse in buona parte della riserva, del resto io non ne sono un appassionato ma se proprio vi devo consigliare tra sommerse, ninfe o pupe lasciatemi pure caldeggiare vivamente queste ultime, magari in carne ed ossa… AGGIORNATO APRILE 2001
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