|
Novembre
- La stagione di pesca alla rota si è esaurita, la nostra
voglia di pescare no. Rimangono prede alternative ma per chi è monomaniaco e
vede come unica via di sfogo la pesca a temoli e trote in acque correnti,
questo che vi propongo è un valido itinerario, non troppo distante ed
assolutamente economico.
Qualche premessa. Il fiume Adige è
alimentato dai grandi ghiacciai alpini che in concomitanza del disgelo
riversano nei suoi affluenti notevoli quantità d'acqua fredda e torbida per
tutto il periodo primaverile-estivo. Il fenomeno varia d'anno in anno ma
generalmente si riesce a pescare dall’apertura fino a meta Aprile per poi
ritrovare condizioni nuovamente accettabili solo da meta Settembre a fine
stagione. Se questo regime idraulico per noi moschisti si traduce in pochi
giorni utili alla pesca, per i salmonidi è una manna. Innanzi tutto subiscono
una minore pressione piscatoria ma soprattutto garantisce loro, nel periodo
critico estivo, alte portate in alveo ed acqua fredda, permettendone la
sopravvivenza, caso unico in Italia, fino a trecento chilometri dalla
sorgente. L’itinerario in oggetto si riferisce proprio a quest’ultimo tratto,
a valle di Verona, dove pur essendo il fiume classificato a ciprinidi la
popolazione predominante è composta di trote e temoli.
Un ulteriore complicazione nel
pianificare le uscite di pesca in questo fiume è la presenza in questi
trecento km a monte di svariati bacini idroelettrici che con i loro rilasci
rendono quanto mai instabile il livello dell’acqua. E’ un dato di fatto,
comunque che i giorni di Domenica e Lunedì siano quelli in cui più facilmente
è possibile trovare livelli bassi e quindi condizioni ideali alla pesca. Tutto
il tratto a salmonidi è dato in concessione ad Associazioni di Pescatori. In
particolare vi ricordo che l’ultimo tratto Trentino, da qualche km a monte di
Rovereto fino al confine con il Veneto è gestito dall'APDV (vedi itinerario
già presentato nel n°1-2001 del notiziario) dove è possibile pescare il temolo
a piede asciutto fino al 30 Novembre, Venerdì escluso; tutto il tratto Veneto,
dal confine col Trentino fino al ponte della ferrovia a valle di Verona è
gestito dall'APPV, sono presenti un tratto No-kill ed un tratto trofeo e la
pesca è aperta fino al 31 Ottobre. Chiusura settimanale Giovedì. A valle di
Verona, come già accennato, le acque cambiano classificazione, la pesca è
aperta tutto l’anno, tutti i giorni ed occorre solo la licenza governativa.
Itinerario:
per raggiungere questo posto di pesca occorre qualche indicazione in più,
perché trovarne l'accesso non è immediato; siamo alla periferia di una grande
città ed è facile sbagliando strada perdere tempo inutilmente.
Percorrendo l’autostrada del Brennero,
giunti a Verona si devia sull’A4 in direzione di Venezia e si esce a Verona
Est. Da qui seguite dettagliatamente la piantina e le istruzioni allegate,
quello che complica è il sottopasso della ferrovia, è l’unico esistente,
quindi lì per forza dovete passare. Ci sono vie più brevi ma questa è la più
semplice.
Se parcheggiate la macchina come da
indicazioni il tratto da provare si estende circa due km a monte e qualche km
a valle. Subito davanti al parcheggio c’è una bella piana con dei massi
affioranti. A valle dei massi ci sono sempre trote e temoli in attività vicino
ai vostri piedi. . Risalendo si incontra la testa della piana e poi due
raschi, tutti posti a prima vista molto promettenti ma dalla mia esperienza
altrettanto improdut-tivi. Se invece dal parcheggio risalite verso monte, sul
prato, dopo 200 metri trovate un campo da calcetto e poi un parco comunale.
Scendete in acqua all’altezza del parco cercando le bollate del pesce che di
solito sono concentrate in un paio di punti. A
monte del parco c’è Villa Buri e sopra la piana ci sono dei raschi che non
conosco. Se invece optate per scendere verso il ponte dell’autostrada cercate
con attenzione i punti dove il pesce bolla. Di solito non sono pesci isolati
ma gruppi numerosi che generalmente prediligono, alle correnti di inizio buca
dove siamo soliti cercarli, le acque basse e lente. Ottimo il raschio proprio
sotto al ponte dell’autostrada.
Schiuse:
stiamo
parlando di un fiume che ha già percorso trecento km in una valle popolata ed
industrializzata, ma malgrado ciò, oltre agli ovvi chironomi (verdini, taglia
20), vi stupiranno le schiuse d'effimere che sa produrre. In giornate
nuvolose, nei mesi d'Ottobre e Novembre, i pesci sono già attivi alle dieci
del mattino sui chironomi trasportati dalla corrente. Come appaiono le prime
effimere, delle olive taglia 16, le bollate si fanno più numerose, per poi
raggiungere il massimo dell'attività al comparire di grossi insetti gialli. Si
tratta delle Heptagenia Sulphurea che col loro color giallo
evidenziatore ed una taglia tra il 12 ed il 14 scendono per lunghissimi tratti
queste piane d'acqua lenta, fino ad essere preda del pesce di turno. Vengono
predate allo stato di dun ed imitazioni chiare su quella taglia sono
estremamente gradite alle trote. Il terzo tipo d'effimera che schiude in
questo periodo è decisamente più piccola, di colore molto chiaro con un picco
di presenze da metà pomeriggio a sera. Anche pescando con artificiali di
taglia consona (amo 20) i pesci focalizzati su questi insetti sono difficili
da convincere.
Note
di pesca:
la pesca in caccia rende poco, come già detto i pesci sono attivi
quasi tutto il giorno, basta andarseli a cercare e dimostrano di preferire
grosse mosche chiare. I punti classici dove immaginiamo sostino i pesci,
(raschi, lati delle correnti, inizio buca) dalla mia esperienza si sono
dimostrati infruttuosi e tutto sommato pensando che il livello medio è almeno un
metro più alto di quello che troviamo in questo breve periodo è possibile che il
pesce si posizioni diversamente. Non escludo che con lunghi periodi d'acqua
bassa, soprattutto i temoli che sono itineranti, si vadano a posizionare in
queste aree d'acqua mossa, ma generalmente li troverete nelle piane. 
|