Pesca in lago alle trote d'allevamento

Ovvero come pescare gli stessi pesci che peschiamo abitualmente durante l'anno nei più rinomati fiumi, potendoli però chiamare chiaramente per nome.

Marco Sportelli

 

 

"e mo' che ce metto?" Fausto F.D’inverno, con le acque da trota chiuse, per soddisfare la nostra voglia di pesca non ancora sopita possiamo prendere in considerazione due alternative: o ci scorniamo con i lucci invernali, collezionando più cappotti che successi o ci dedichiamo alla più facile e rilassante pesca in laghetto. Senza togliere nulla alla prima; di cui casomai potremmo approfondire nel prossimo inverno (passo la palla agli aficionados), in queste righe ci limiteremmo a prendere in considerazione la seconda, proponendo qualche consiglio tecnico, due itinerari interessanti e due artificiali di sicura resa.

Escludendo i giorni più gelidi dell’anno in cui anche le trote rallentano l’attività e si portano negli strati più profondi del lago, nei rimanenti periodi generalmente le possiamo trovare vicino alla superficie, inoltre essendo pesci cresciuti in allevamento e quindi abituati a ricevere cibo dall’alto, più che a ricercarlo sul fondo, saranno sempre propensi alle nostre insidie presentate in superficie. Le trote generalmente si muovono parallelamente alla riva alla ricerca d’insetti su cui bollare. Non vedendo il pesce, ma individuandolo solo dalla bollata, è importante non lanciare nel punto dove si è manifestata ma sempre un po’ verso riva e qualche metro più avanti, al fine di non spaventarlo e cercando di intercettarne la traiettoria. Se le bollate sono ripetute è facile individuarne la direzione, mentre; se è isolata non ci resta che scegliere tra destra e sinistra avendo il 50% di probabilità di azzeccarci. Non muovete l’artificiale per cercare di attirarne l’attenzione, sottovalutereste la capacità della trota di individuarlo e di solito, eccetto momenti particolari, si ottiene l’effetto contrario, si spaventa o s’insospettisce.

Se a secca riscontrate troppi rifiuti potete provare con una piccola sommersa o ninfetta fatta muovere a pelo d’acqua, da preferire quelle con corpo in pavone. Una montatura molto efficace è quella che prevede la ninfa sospesa sotto ad una secca. Molto spesso è importante la profondità di pesca della ninfa e l’unico sistema per variarlo velocemente è quello di montare la secca su di un bracciolo scorrevole. E’ opportuno che il finale abbia almeno 1,5mt di terminale, su cui realizzeremo a circa 50cm dalla ninfa un nodo che funga da blocco inferiore allo scorrimento del bracciolo. Se ferrate un pesce salito a prendere la secca, lo scorrimento sarà così limitato e l’efficienza della ferrata non sarà eccessivamente inficiata.

Pescando a mosca, perturbazioni in arrivo o cielo coperto sono sempre propizie, ma al contrario della pesca in acqua corrente è ormai risaputo che in lago una leggera brezza che increspi la superficie aumenta considerevolmente l’attività del pesce, sia si peschi a secca od a streamer. 

Sugli streamer. Ho notato che a dispetto delle dimensioni dei pesci presenti in questi ambienti gli artificiali voluminosi hanno generalmente una resa modesta. Queste trote, allevate con mangime sminuzzato o con prodotti liquidi, sembrano più disposte ad attaccare una piccola preda che si muove lentamente piuttosto che una grossa esca sinuosa ed ondeggiante.

Ho le scatole piene di grossi streamer. Attaccarne uno al finale mi dà sempre un senso di sicurezza e mi fa sognare grandi prede, soprattutto aiuta a fugare il dubbio che mi assale quando pesco alla cieca: “Ma la vedranno la mia mosca??”. Ma come tutti quelli che dimorano in abbondanza nelle mie scatole hanno un solo difetto: non funzionano. Quelli che funzionano o sono esauriti o ne rimangono uno o due esemplari spelacchiati.

 

Parachute. Pescando a secca questo modello da solo, variando taglia e colore, è in grado di coprire più del 90% delle situazioni. Il montaggio è molto semplice e veloce, il supporto per l’hackle parachute che vi propongo è la strisciolina di foam ma se vi trovate meglio con altri metodi il risultato finale è lo stesso. Le taglie consigliate vanno dal 12 al 16 ed i colori con maggior resa sono nell'ordine: giallo ocra, rosso scuro, nero. Si prende del poly in bobina e si blocca vicino alla curva dell’amo, si forma un'asola abbastanza lunga e si risale fino a 3/4 del gambo dove si blocca col filo di montaggio e si taglia il poly (Fig.1). Prendiamo l'asola con le dita e trattenendo in tensione poche fibre facciamo scorrere le altre verso l'alto ed allo stesso tempo le ruotiamo con le dita in modo da creare un cordoncino vaporoso (Fig.2).

          

A 3/4 dell'amo bloccate con un paio di giri una strisciolina di foam e con un altro paio di giri il materiale per le ali al centro del foam. Ora bloccate nello stesso punto, in verticale, un hackle di gallo leggermente sovradimensionata (Fig.3). Prendete il cordoncino di poly con le pinzette, ruotatelo su se stesso e quindi eseguite un addome conico ed un torace voluminoso incrociando ripetutamente sotto alle ali. Bloccate vicino all'occhiello tagliando le eccedenze. Avvolgete l'hackle parachute attorno alla base in foam e bloccatela vicino all'occhiello formando la testina. Tagliate le eccedenze di foam ed accorciate le ali alla giusta misura (Fig.4). Posizionate una micro goccia d'attack alla base delle ali ed una sulla testina. Togliete l'amo dal morsetto avendo l'accortezza di non spezzargli la punta.

         

Avevo detto senza spezzargli la punta! Pazienza, montate un altro amo e ricominciate.

 

Ninfetta rame. Da utilizzarsi appesa alla precedente. Ha il massimo della resa in acque limpide con pesce diffidente ma in movimento. Imita larve di chironomo fluttuanti negli strati superficiali. Essendo il pesce abituato a vederle stazionarie od in fase di risalita è presto spiegata la necessità di appenderla ad un segnalatore, un artificiale che scenda verso il fondo o sia recuperato a scatti è poco credibile. Gli inglesi, grandi amanti della pesca in Reservoir, sono soliti imprimere a questa categoria d'artificiali un lento movimento ascensionale, ma per far ciò praticano la pesca dalla barca ed utilizzano canne molto lunghe abbinate a svariati metri di finale.

Per il montaggio è importante utilizzare un amo grub rinforzato (Tiemco 2457) considerando la taglia di pesci che possiamo incocciare e la ben nota tendenza del profilo Grub ad aprirsi. Inserite una perlina dorata della giusta taglia, bloccate vicino alla curva dei filamenti bianchi per realizzare la coda ed il filo di rame. Realizzate un sottocorpo conico con filo rosso e ricopritelo col rame a spire abbastanza serrate. Bloccate a ridosso della pallina del CDC giallo e del pavone. Avvolgete il pavone in modo da formare un torace ingrossato e da dirigere il CDC verso la curva dell'amo. Bloccate il pavone con il filo di montaggio che annoderete subito dietro la testina dorata.