Anche quest’anno il corso per principianti
è ormai giunto al termine e prima del battesimo dell’acqua mi
sembra doveroso spendere una paginetta del notiziario per renderli edotti su
quello che realmente li aspetterà sul fiume.
Attrezzatura
La canna. La prima canna deve essere sempre a buon mercato. Sono quelle che
generalmente nel negozio di pesca le trovate in piedi, dentro ad un cesto di
plastica, assieme ai retini per granchi od ai bastoni da montagna. La sua
caratteri-stica fonda-mentale è il portamulinel-lo: una prima canna che si rispetti ha sempre la ghiera del portamulinello
che si stacca irreparabilmente la prima volta che catturate un bel pesce,
lasciandovi a combattere la bestia con la canna in una mano ed il mulinello
nell’altra. Dopo che avrete fatto qualche uscita sentirete la necessità di
liberarvene.
·
“dimenticarla” distrattamente sui
cespugli
·
farla cadere “accidentalmente” in un
torrente impetuoso
·
“schiacciarla” tra il portellone
dell’auto
·
“regalarla” ad un extracomunitario
sono
tutte scuse accettabili per entrare in negozio e sputtanarvi un sacco di soldi
nell’acquisto di una nuova.
Mulinello.
Potete fare capo a due scuole di pensiero:
- gli economi,
che asseriscono che sia solo un supporto per la coda e quindi con nessuna
finalità di pesca
- i tecnicisti,
che usano solo quelli in alluminio aerospaziale e doppia frizione in kevlar e
sono pronti a ridere di voi non appena, provando a recupe-rare un grosso pesce,
vi ritroverete nelle mani solo un mucchio di latta e viti arrugginite.
A differenza
dei mulinelli da spinning che sembrano sempre più delle NIKON da 35mm, il look
dei mulinelli da mosca è rimasto fondamentalmente invariato nel tempo:
assomigliano straordinariamente allo scarico del lavello da cucina.
A
pesca
Cercate un buon posto di
pesca. Un buon posto di pesca
avrà trote che saltano e bollano su mosche che non assomigliano a nulla di ciò
che avete nella vostra scatola di artificiali. Entrate in acqua. Anche se lo
farete con la massima calma, si spa-venteranno nel raggio di un miglio. Rimanete
immobili fino a quando ricominceranno a bollare. Mentre aspettate provate a
ricordare tutte le nozioni di entomologia che avete appreso al corso.
Dopo aver costatato che
non sapreste spiegare la differenza tra un emergente di effimera ed un
sottomarino scegliete una mosca a caso dalla vostra scatola e legatela al
finale. Noi esperti invece controlliamo attentamente sotto ai sassi gli insetti
presenti e dopo aver appurato, ad esempio, che le pupe di rhyacophila
sono prossime alla schiusa, ed esserci complimentati con noi stessi pensando che
ormai le trote non avranno più scampo, cerchiamo nella scatola una bella royal
coachman e la leghiamo al finale.
Il
lancio
Lanciate la coda indietro, poi
accelerando il movimento in avanti dovreste sentire un aumento di tensione,
probabilmente avete agganciato un ramo alle vostre spalle, se così non fosse
state "caricando” correttamente la canna, e se la mosca passandovi a
fianco non vi si conficca in qualche sporgenza (un orecchio per esempio) è
probabile che si posi in acqua dove voi volete. Complimenti! Ma ricordatevi: le
trote non si lasciano impressionare dalla vostra abilità di lancio, così non
aspettatevi delle catture gratuite. Avete pescato tutto il pomeriggio su quella
maledetta che continuava ininterrottamente a bollare, alternando tutti gli
artificiali ed utilizzando tutti i tipi di lancio che conoscete per combattere
il dragaggio, ma siete riusciti a malapena ad ottenere qualche rifiuto. Siete
delusi e con la canna sulla spalla state camminando verso riva per tornarvene a
casa quando, ormai sulla sponda, quella trota vi passa tra gli
stivali e si getta a ghermire la vostra mosca lasciata inavvertitamente a
sfiorare l’acqua.
Bingo!
Siete
in azione, pronti a recuperare il mostro. Chissà perché le trote non si
dirigono mai su dei banchi di sabbia ma sempre solo verso rami e sassi t
aglienti. Vi occorre un guadino. Il modo più comodo per trasportare il guadino
è di appenderlo alla schiena con un avvolgitore
a
molla od un elastico. Unico inconveniente: camminando lungo il sentiero spesso
si aggancia ai rami e prima che ve ne possiate accorgere riparte verso di voi a
100km/h deformandovi permanentemente la colonna vertebrale.
Per guadinare
correttamente una trota inseguitela selvaggiamente lungo il fiume fino a farla
crepare dallo spavento, o buttatela sulla riva e lanciategli sopra il guadino.
Bagnatevi accuratamente le mani prima di toccarla, se è ancora viva si potrebbe
rovinare il muco, slamatela con le pinze e sollevandola per una branchia
mostratela ai vostri amici increduli.
Ora siete dei veri pescatori
a mosca.
|