Trote e matematica

Marco Sportelli 

Si sta avvicinando il periodo dell’anno in cui gli studenti sono sottoposti agli esami finali. Anche se voi non andate più a scuola e neppure fate un corso universitario sappiate che nella vita gli esami non finiscono mai, e quindi un ripasso di matematica può sempre tornarvi utile. Del resto la pesca a mosca, con i suoi arcani riferimenti a code WF6F, canne 9'-#8 e finali 6X rivaleggia in complessità con l'algebra Booleana e la meccanica quantistica. 

Ecco qua condensato, fra serio e faceto, tutto quello che “un bravo pescatore a mosca” deve sapere:

 Addizioni o somme. Queste sono forse le operazioni più facili e che sicuramente usiamo più di frequente, perché ditemi chi non ha mai aggiunto qualche cm a quella trota troppo bella e difficile da catturare per essere lunga solo 29 (che sembra un prezzo da supermercato) e poi diciamoci la verità: tirava almeno come una di 45. Altre somme che ben conosciamo sono quelle esose che siamo ormai abituati a sborsare per pescare in qualsiasi riserva dove nuoti un pesce.

Sottrazioni. Molta attenzione va fatta a questa operazione soprattutto se viene eseguita sulla vostra auto parcheggiata in riva al fiume: vi potreste ritrovare a tornare a casa scalzi ed in mutande. 

Moltiplicazioni. La più famosa è quella dei pani e dei pesci che sfamò le centinaia di persone riunitesi sulle rive del lago Tiberiade in attesa che Gesù parlasse, ma senza andare così lontano basta ascoltare una conversazione tra pescatori, o leggere certi articoli di pesca, per capire come le moltiplicazioni dei pesci siano ancora di gran moda e diano da parlare e da mangiare tuttora ad un sacco di persone.

 Divisioni. Allenatevi a fondo su questi calcoli perché immancabilmente capita che:

-   pur essendo riusciti a risolvere il rebus del       reperimento e compilazione dei permessi,

-   aver trovato l’unico accesso al fiume nel raggio di chilometri, grazie alla perfetta conoscenza della topografia applicata alla cartina militare di cui siete in dotazione

-   essere riusciti a catturare quel pesce estremamente selettivo solo dopo aver discriminato con precisione l’esatta specie di effimera che schiudeva, lo stadio di sviluppo e la taglia, (roba da far invidia ad un entomologo), giunti ormai a casa vi troverete in difficoltà.

Qualcuno difatti dirà: ”Facciamo i conti così dividiamo le spese!”, e allora se uno ha pagato i panini, l’altro i permessi ma i panini li ha portati da casa, quello la benzina però ha chiesto in prestito anche 10.000 perché non aveva spicci e l’ultimo ha pagato il conto al ristorante con la carta di credito ed ha lasciato la ricevuta sul tavolo, vi garantisco che dividere per cadauno non è uno scherzo.   

 

Proporzioni. Fino agli anni ’80 la più usata era: “la lunghezza delle trote è inversamente proporzionale alla larghezza delle strade” poi con la moda dei fuoristrada, iniziata proprio in quegli anni, orde di pescatori non più spaventati da strette carrarecce ripide e dissestate hanno variato questo equilibrio, ma essendo poco propensi a camminare lo hanno sostituito con: ”la lunghezza delle trote è direttamente proporzionale alla distanza da un qualsiasi accesso”. Ora, con l’aumento di zone NK, riserve e tratti regolamentati, la proporzione più consona che possiamo assumere è sicuramente questa: “ la lunghezza delle trote è direttamente proporzionale al costo del permesso ed inversamente proporzionale alla distanza del fiume dalla strada” ovvero più la strada lo costeggia da vicino più è facile controllarlo e riempirlo di pesce.

Fattori di conversione. Nel nostro sport siamo succubi delle unità di misura Anglosassoni. E’ incredibile come un sistema tanto antiquato non solo sopravviva, ma addirittura venga esportato ed imposto anche all’estero e badate bene che sulla Luna mica ci sono andati con piedi, libbre e galloni. Quando occorre precisione matematica o velocità di calcolo sono costretti anche loro a passare al sistema metrico decimale. Da una parte li capisco: se anch’io avessi passato i primi anni della mia vita ad imparare come sommare ad esempio 8”5/16 a 3/8” o addirittura a moltiplicarli tra di loro sarei restio ad ammettere di aver perso tempo per niente. Comunque fatto sta che siamo noi a doverci adattare e quindi vi riporto i principali fattori di conversione

Piede: misura 30,5cm ed è diviso in 12 pollici, viene identificato con l’apostrofo dopo il numero (2‘ = due piedi). Ogni tre piedi si ottiene una yard

Pollice: misura 2.54cm, viene identificato dal doppio apostrofo ( 2“ = due pollici)viene diviso in frazioni (es: 5/8”-1/4”)

Una canna da 9’ quindi sarà 9x30,5= 274.5cm

Ed una da 7’6” misurerà (7x30,5)+(6x2.54)= 228.74cm

Libbra: unita di misura del peso, corrisponde circa a 450 gr

Grani: piccola misura di peso pari a 0.0648 grammiecco cosa può succedere a sbagliare gli indici di conversione: invece di una punta di grappa glie ne hanno servita una PINTA

Code: vengono identificate da un numero in funzione del peso. Esiste una convenzione, detta AFTMA Fly Line Standard, che stabilisce questi pesi. Il peso è per definizione quello degli: ultimi nove metri del corpo della coda, escludendo la parte conica iniziale. Qui di seguito riportiamo una tabella in cui sono riportati : il peso in grani, il range di tolleranza minimo e massimo ammesso, il peso in grammi corrispondente.

N° AFTMA

PESO in g rani

TOLLERANZA

PESO in grammi

1

60

54-66

3.9

2

80

74-86

5.2

3

100

94-106

6.5

4

120

114-126

7.8

5

140

134-146

9.1

6

160

152-168

10.4

7

185

177-193

12

8

210

202-218

13.6

9

240

230-250

15.5

10

280

270-290

18.1

11

330

318-342

21.3

12

380

368-392

24.6

 Soca: una bella piana da decentrata

Importante sapere che anche le canne, riportando il numero di coda AFTMA, devono avere caratteristiche ben determinate: ovvero essere in grado di far volteggiare i nove metri sopra menzionati senza raggiungere il loro limite massimo. Aggiungendo a questi metri, due di punta conica, tre di finale e due e mezzo di canna si ottiene una distanza di pesca di sedici metri che in effetti corrisponde a quello che generalmente chiediamo al nostro attrezzo. Risulta però evidente che a seconda dell’azione che i produttori perseguono potremmo trovare canne sotto o sopratarate, va da se poi che se si utilizza la canna soprattutto per vasti ambienti che richiedono lanci lunghi, i metri considerati sono veramente pochi ed occorrerà magari un attrezzo di potenza superiore per lanciare la stessa coda. Di più, se consideriamo che una canna deve lanciare sia con due metri che con venti metri di coda fuori è facile capire la difficoltà richiesta nel progettare questi attrezzi e come sia stupido dare ad una sola canna un range di azione vasto, ad esempio da coda due a coda sei, quando le più affermate case costruttrici, sia per sottostare alle menzionate norme, che per ottenere il meglio dall’azione difficilmente riportano più di un numero. A comprensione di ciò ecco una piccola tabella che paragona i pesi in volteggio a seconda della distanza reale di pesca e del tipo di coda usata. Va difatti ribadito che il profilo delle code decentrate (WF), che prevede solo nove metri al massimo diametro per poi assottigliarsi velocemente, riduce l'incremento di peso all'aumentare della distanza di pesca rispetto ad una doppio fuso (DT), ed unito al maggior shooting ottenibile permette, a tutti gli effetti, l'esecuzione di lanci più lunghi. 

 N° AFTMA

 10mt DT-WF

 15mt DT-WF

20mt DT

20mt WF

1

2,78

4,73

6,68

5,31

2

3,53

6,13

8,73

6,91

3

4,29

7,54

10,79

8,52

4

5,05

8,95

12,85

10,12

5

5,66

10,21

14,76

11,57

6

6,89

12,09

17,29

13,65

7

7,80

13,80

19,80

15,60

8

8,25

15,05

21,85

17,09

9

9,27

17,02

24,77

19,34

10

10,65

19,70

28,75

22,42

11

12,36

23,01

33,66

26,21

12

14,12

26,42

38,72

30,11

 Come vedete fino a 15 metri, volteggiare una DT od una WF è ininfluente, mentre già a 20 metri una WF6, ad esempio, pesa addirittura meno di una DT5.

  X: sconcertante sistema utilizzato per identificare il diametro del nylon. Molto spesso vi sarete chiesti perché le case costruttrici non facciano misure pari ma ci siano sempre dei decimali. Non è che sia impossibile ottenere un filo calibrato in mm, il fatto è che quasi tutte le ditte creano fili in centesimi di pollice che poi convertiti in mm, portano a quei decimali inspiegabili. Sulle bobine di filo per la pesca a mosca viene riportato anche il corrispondente numero di “X” di non facile traduzione. Vi allego una tabella riepilogativa, ma per fare i conti in punta di dita il trucco è questo: il numero magico è 11 a cui dovrete togliere il numero di “X” per ottenere il diametro del filo in millesimi di pollice*. Basta poi moltiplicare per 2,5 per ricavare con un calcolo spannametrico l'equivalente diametro in mm.

Semplifichiamo con un esempio:

il 7X corrisponde a  11-7 = 4     4x2.5 = 10 e un po'

il 5X corrisponde a  11-5 = 6     6x2.5 = 15 e un po’

X

Diametro in millesimi di pollice

Diametro

in mm

1x

10

.254

2x

9

.229

3x

8

.203

4x

7

.178

5x

6

.152

6x

5

.127

7x

4

.101

8x

3

.76

* (un millesimo di pollice corrisponde a 0,0254mm)

Riepilogo

Come già detto canne e code sono classificate per "peso", come l'olio motore o la stoffa, eccovi una comoda tabella per aiutarvi a determinare quale canna e coda abbinare :

-11 piedi, coda 8: Salmoni, sottomarini nucleari classe Yankee

-9 1/2 piedi, coda 7: Steelhead, grossi pneuma-tici, pescatori subacquei sotto i cento chili, tronchi

-9 piedi, coda 6: Marmorate che mai catturerete in un milione di anni, piccoli pneumatici, rami

-8 piedi coda 5:  Trote di taglia standard, scarponi, il vostro marsupio smarrito

-7 1/2 piedi, coda 4: Trote senza pinne, cavedani anemici, vaironi, ramoscelli

-7 piedi, coda 3: Potrete recuperare il vostro finale e la vostra mosca, assumendo che non ci sia vento

-6 1/2 piedi, coda 2: Si rompe se parlate sopra i 60 decibels  

-6 piedi, coda 1: Si rompe se pensate male su di lei